Come ci si vestirà in Lussemburgo?
Ho avuto le prime indicazioni ai colloqui quando, vestito da matrimonio con la mia cravatta gialla, mi è stato detto: "Qui è un ambiente molto informale come può vedere, se vuole si può togliere la cravatta..."
Ma la mia cravatta gialla porta fortuna e l'ho tenuta ben annodata al collo, al massimo ho ceduto alla tentazione di togliere la giacca negli interrogatori più duri.
Ricordo che il giorno in cui mi hanno imposto di mettere il vestito in ufficio ho pensato che giacca e cravatta potessero definitamente coprire la puzza di neolaureato e accettavo di dovermi svegliare dieci minuti prima per fare e rifare il nodo col sorriso di chi si sente proiettato in una entusiasmante carriera.
Dopo quattro anni la cravatta inizia a diventare un cappio, i vestiti un pigiama neanche troppo comodo e il casual Friday un miraggio già a metà settimana.
L'idea di andare al lavoro in jeans e maglietta mi stuzzica non poco.
Apro gli armadi, sposto gli acquisti fatti da Zara negli ultimi anni (mi dovrebbero fare azionista) e trovo magliette e pantaloni che usavo all'università, buoni al massimo per qualche scampagnata fuori porta.
Panico.
Per fortuna c'è l'outlet a Serravalle, armadio nuovo in un giorno.
1 commento:
ah maledetto...
eugenio
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