mercoledì 27 aprile 2011

Il significato di 60 secondi

Sto riscoprendo l'esistenza dei minuti.
L'abitudine (italiana?) di approssimare il tempo in intervalli di 5, 10 o 15 minuti non può essere esportata nel centro europa. Se a Milano una riunione che inizia alle 11:00 può tranquillamente veder arrivare i primi partecipanti alle 11:10 senza che nessuno gridi allo scandalo (dalla mezz'ora di ritardo in poi ci si può iniziare ad alterare anche nel Bel Paese), in Lussemburgo la percezione del tempo è diversa.
L'autobus passa davanti al mio residence alle 8:24 il che vuol dire che transita fisicamente in un intervallo  temporale che va dalle 8:23 alle 8:25. Se ho una call-conference alle 16:00 significa che alle 15:58 ho già su le cuffie il microfono. Se il supermercato chiude alle 17:00 le saracinesche iniziano ad abbassarsi alle 16:59. E così via.
Tutto qui ti spinge a essere puntuale, pure a uno come me che nel quarto d'ora accademico ci ha sempre sguazzato.

Ma in fondo che cos'è un minuto? Per scoprirlo ho contato fino a sessanta.
...uno...due...tic...tac...trentaquattro...trentacinque...tic...tac..cinquantanove...

Domattina metto la sveglia alle 7:51 giusto perché avendo capito l'importanza di un minuto ho proprio voglia di godermi i miei sogni fino all'ultimo secondo disponibile.

1 commento:

Sarago ha detto...

Cazzarola Merlo, era ora ... ma se mi dici che d'ora in poi, quando varcherai il patrio confine, sarai puntuale, ti anticipo che: "non sei credibbbbile"