giovedì 19 gennaio 2012

Ritorno all'università

Mi son ritornati in mente quei pomeriggi passati davanti a pagine di appunti incomprensibili con la faccia quelli che si impegnano a cercare di capire perché diavolo il rotore del campo elettrico è uguale e opposto al tasso di variazione della densità del flusso elettromagnetico.
Quei pomeriggi che quando la biblioteca chiudeva, ci si metteva a studiare sui tavoloni di fuori, chiedendosi se Faraday-Neumann-Lenz non avessero fatto meglio a bersi una birra quel giorno invece di giocare con i campi magnetici.
Quei tavoloni dove ti avvicinavi a uno dei tuoi colleghi che eri sicuro discendesse in linea diretta da Einstein da quanto gli assomigliava e gli chiedevi tra il supplichevole e il disperato: "Ripetimi quella del rotore che magari ci capisc...che poi te la ripeto io" sperando (spesso invano) che il genio di turno non avesse le stesse (scarse) capacità di insegnamento del docente della cattedra di telecomunicazioni.

Mi sono tornati in mente quei momenti perché dove lavoro è un po' la stessa cosa solo che al posto dei tavoloni ci sono dei comodi divanetti, Faraday e soci sono stati sostituiti da tool, report, query e macro excel e i geni di turno sono tedeschi, inglesi e francesi di passaggio che hanno affrontato i nostri stessi problemi anni addietro.
Peccato che la soluzione tedesca sia troppo radicale (o bianco o nero), quella inglese spesso incomprensibile (forse per colpa dell'accento) e quella francese non funzionante (dubitavate?).

E allora noi come si faceva una volta: quando il genio non ci arriva colmiamo con la fantasia. E improvvisamente ci si ritrova seduti al pub con i nostri amiconi Neumann e Lenz a bere la famosa birra.

Ecco se poi su quei divanetti spuntasse ogni tanto un mazzo di carte ci si farebbe anche un bel cirullino...proprio come ai vecchi tempi.

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