Mi sono accorto di essere metereopatico un sabato mattina andando a fare la spesa in bicicletta mentre il sole splendeva alto nel cielo.
Il Lussemburgo visto attraverso i Persol sembra più bello del solito: gli alberi scintillano, il fiume brilla e pure la tosse che mi affligge da settimane concede una tregua di un paio d'ore.
So che è un evento eccezionale, so che presto tornerà il solito cielo grigio e infatti non mi stupisco di ritrovarmi in piedi sui pedali minacciato da nuvoloni neri sulla via del ritorno.
La perturbazione rimane appesa per tutto il pomeriggio, gli occhiali da sole tornano ad ammuffire nella custodia e l'umore si adatta ai nuovi colori: presto tornerà il piovoso inverno lussemburghese.
La svolta inaspettata, un vento freddo regala dei fiocchi grandi così che ricoprono prati, macchine, strade di polvere bianca.
La neve, la prima neve lussemburghese che fa Natale molto più di un Rösti o un Glühwein ai mercatini, molto più delle luminarie e delle vetrine addobbate.
Alzarsi da tavola per correre a spiaccicare i nasi contro il vetro a guardare fuori la neve che cade giù e farsi gli auguri tirandosi le palle di neve anzichè col solito brindisi: anche questo è Lussemburgo!
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